Ashwagandha: il ginseng indiano

L’Ashwagandha è una delle principali piante della medicina ayurvedica: sembra che il suo uso risalga a 2500 anni fa. Il nome “ufficiale” è Withania somnifera, ma è molto più utilizzato e conosciuto il nome Ashwaganda che significa “odore di cavallo” per il caratteristico odore che essa emana, ma anche per la sua azione rinvigorente.

È una pianta adattogena: fornisce un sostegno energetico nelle situazioni di stress e nelle fasi di cambiamento, ad es. quello stagionale: risulta infatti molto utile in primavera e in autunno per contrastare stanchezza e affaticamento. Favorisce concentrazione e funzioni mnemoniche.

L’aspetto più interessante è la sua capacità di fornire energia e al tempo stesso di agire come antistress, riducendo ansia e tensione.

È in grado di favorire la durata e la qualità del sonno, che normalmente nei periodi stressanti non è ristoratore: non a caso il secondo termine del suo nome botanico, “somnifera”, ci indica questa sua proprietà.

È una pianta ideale per gli sportivi, che temono l’innalzamento del cortisolo durante gli allenamenti, soprattutto quelli più intensi: questo ormone è infatti responsabile della riduzione della massa muscolare. L’Ashwagandha, andando a contrastare la produzione del cortisolo, può favorire la conservazione del tessuto muscolare.

La sua azione antiossidante, grazie al potere di catturare i radicali liberi, contrasta l’invecchiamento cerebrale e dei tessuti in generale.

Ha anche proprietà antinfiammatorie e immunomodulanti: se le difese sono basse, le sostiene mentre in caso di reazioni immunitarie esasperate, come nel caso delle allergie, va ad attenuarle determinando un riequilibrio. Non a caso alcuni studi hanno indicato un’efficacia in caso di tiroidite di Hashimoto, una malattia autoimmune che porta a una ridotta funzionalità della tiroide. Attenzione se siete affetti da ipertiroidismo: in questo caso la pianta è controindicata!

Si è osservato che l’Ashwagandha ha un effetto ipoglicemizzante, così utile in caso di glicemia alta e insulino-resistenza: può fare la differenza in caso di regimi dietetici, per questa azione sul metabolismo, ma anche per la capacità di ridurre la fame nervosa e sostenere l’umore.

È considerata una pianta afrodisiaca e un aiuto per la fertilità: aumenterebbe la produzione di testosterone e migliorerebbe la vitalità e la quantità di spermatozoi, oltre a ridurre lo stress, che impatta negativamente sulla fertilità. L’Ashwagandha è un valido aiuto anche in menopausa, attenuando i sintomi quali sbalzi d’umore e vampate. Che dire: questa Withania somnifera è davvero una panacea!

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