Argento colloidale
Chi potrebbe immaginare che l’argento, oltre a servire per creare gioielli e oggetti di pregio, è un eccellente antimicrobico ad ampio spettro? Nei secoli scorsi nobili e classi agiate già lo sapevano (o forse no, perché era anche una questione di prestigio): utilizzavano posate e recipienti d’argento per prevenire le malattie infettive. L’argento è un potente antibatterico, antivirale e antifungino ad ampio spettro per cui può rappresentare una valida alternativa ai farmaci: si può utilizzare in caso di influenza, mal di gola, raffreddore, cistite, candida e ad uso topico per trattare herpes, congiuntiviti, otiti, foruncolosi, piaghe da decubito e altri tipi di infezioni. L’aspetto più interessante è che è selettivo, in quanto colpisce prevalentemente i microrganismi patogeni, preservando i batteri benefici che popolano le nostre mucose e il nostro intestino.
Ma in che forma deve essere assunto? L’argento è attivo nella forma colloidale che si ottiene per elettroforesi a partire dal metallo puro al 99,99%: il risultato è un liquido acquoso, incolore e insapore o, come avvertono alcuni, dal lievissimo sapore metallico. Non tutti i prodotti in commercio sono idonei all’uso interno per cui vi consiglio di scegliere solo quelli certificati, come “Argento colloidale ionico” della ditta Punto Salute e Benessere, un dispositivo medico di classe seconda, registrato presso il Ministero della Salute e prodotto con il metodo O’Becker, che permette di ottenere un argento colloidale purissimo, con le particelle perfettamente in sospensione e privo di metalli e sostanze tossiche.
Un rimedio che non abbia queste caratteristiche potrebbe essere pericoloso se ingerito: a questo proposito, attenzione a non confondere l’argento proteinato, solo per uso topico, con il colloidale!
Il fatto di poterlo assumere con sicurezza, non deve portarci all’abuso: per uso esterno si può applicare con una certa tranquillità, mentre per bocca utilizziamolo solo in fase acuta perché a lungo andare potrebbe portare ad accumulo di argento a livello tissutale, provocando in casi estremi l’argiria. Se vogliamo fare prevenzione, affidiamoci agli immunomodulanti naturali, quali Uncaria, Echinacea e Lattoferrina.
La via di assunzione dell’Argento colloidale è sublinguale, più volte al dì. Localmente può essere spruzzato tal quale, oppure abbinato a gel di aloe, per il trattamento di brufoli, ferite, piaghe e lesioni cutanee.
Un piccolo accorgimento: scrivete la data di apertura sulla confezione così potrete sapere con certezza la sua scadenza. Si calcolano 6 mesi di validità, per ottenere i massimi benefici senza effetti collaterali.
L’argento colloidale può essere un valido aiuto anche per i vostri amici pelosi, sia per uso interno che esterno: non avendo sapore né odore, non faranno alcuna difficoltà!