Zeolite: la spugna intelligente

Con il termine zeolite si indicano alcuni minerali di origine vulcanica, che si formano dall’incontro tra la lava e l’acqua di mare, con importanti proprietà:

  • Detossinanti
  • Antiossidanti
  • Alcalinizzanti

La sua struttura molto porosa la rende simile a una spugna e, come la spugna può assorbire una grande quantità d’acqua, allo stesso modo la zeolite è in grado di catturare e trattenere una grande quantità di sostanze nocive:

  • Metalli pesanti: Piombo, Mercurio, Nichel, Cadmio, Arsenico.
  • Tossine: pesticidi, nitrosammine, fumo, alcool, farmaci
  • Radicali liberi
  • Ioni H+ (che determinano l’acidità dell’ambiente).

I metalli pesanti, in quanto estranei ai processi biologici, sono gravemente nocivi anche a dosi infinitesimali. Allo stesso modo i radicali liberi sono deleteri perché, come schegge impazzite, provocano danni e disorganizzazione a livello cellulare e tissutale. Vengono causati da fattori ambientali, ma anche prodotti dal nostro corpo in azioni difensive contro agenti esterni, in alcuni processi metabolici e durante eccessivo affaticamento muscolare. Prodotti in quantità contenuta, rappresentano una risposta fisiologica al pericolo, ma quando si ha un loro incremento incontrollato diventano pericolosi.
Dato che, a parte qualche eremita isolato in luoghi (forse) incontaminati, tutti viviamo in contesti ambientali pieni di inquinanti e tossine e abbiamo elevati livelli di infiammazione e produzione di radicali liberi, possiamo ben comprendere l’importanza di ripulirci periodicamente da queste sostanze deleterie per la nostra salute. La zeolite rappresenta uno tra i più validi strumenti di detossificazione.
In natura esistono diversi tipi di zeolite: tra le più utilizzate, la clinoptilolite, la cabasite e la phillipsite. La clinoptilolite ha porosità più fine e diffusa e questo la rende particolarmente efficace. E non solo: per potenziarne l’azione, dopo la sua estrazione viene “attivata”, cioè subisce un trattamento fisico all’interno di particolari mulini, che ne aumentano enormemente la superficie per cui riesce a legare molto efficacemente le tossine. Si è calcolato che un grammo di zeolite ha una superficie media di adsorbimento di 3 metri quadrati e dopo l’attivazione passa a 250 metri quadrati. Questa sua enorme capacità pulente la rende molto utile in particolare dopo trattamenti radioterapici e chemioterapici per rimuovere radicali liberi e residui chimici dei farmaci utilizzati. Vi consiglio solo di fare attenzione a quando l’assumete in fase di trattamento chemioterapico per evitare che ci possano essere interferenze nell’assorbimento del farmaco o dei farmaci utilizzati.
Alcuni studi indicherebbero che la zeolite possa avere effetti benefici su diversi apparati e tessuti:

  • digerente, in caso di forte acidità gastrica e ulcere gastro-duodenali
  • cardiocircolatorio, con diminuzione della pressione arteriosa e migliore recupero post-infarto
  • osteoarticolare, per una riduzione delle tossine che, accumulandosi progressivamente, possono portare a infiammazioni e alterazioni morfologiche e funzionali delle articolazioni e depauperamento del tessuto osseo
  • cutaneo: è possibile ottenere benefici applicando la polvere inumidita direttamente sulle zone colpite da affezioni dermatologiche, quali acne, psoriasi, eczemi.

Ma in definitiva come fa la zeolite a catturare i metalli pesanti e le sostanze nocive? Sulla sua superficie e nei canalicoli si trovano molte cariche negative, in grado di legare ioni di diversa natura, quali il Calcio, Sodio, Potassio e Magnesio. Quando incontra radicali liberi e ioni quali Piombo, Cadmio, Mercurio e altri metalli pesanti, avviene uno scambio ionico per cui la zeolite rilascia i cationi “benefici” e lega a sé quelli tossici, trattenendoli e portandoli lungo il tratto intestinale fino all’espulsione.
La zeolite quindi rappresenta uno strumento per espellere le sostanze tossiche che già abbiamo assorbito in precedenza così come un mezzo per prevenirne l’assorbimento non appena introdotte nel corpo dall’esterno.
Come si usa? Si assume dalle due alle tre volte al dì in capsule o in polvere da sciogliere in acqua o latte, yogurt, succhi di frutta. La polvere può anche essere inumidita e massaggiata sulla pelle in caso di dermatiti e problemi cutanei: si lascia agire per circa mezzora e poi si rimuove. Può essere miscelata a creme per uso topico, per aumentarne l’efficacia.
Anche se finora vi ho descritto solo vantaggi, la zeolite può presentare alcune criticità: innanzitutto non deve essere assunta contemporaneamente a farmaci e integratori perché potrebbe ridurne l’assorbimento; occorre distanziarla di alcune ore (almeno 2 o 3) da altri prodotti. Tra gli effetti avversi, oltre a rari mal di testa e nausea, potremmo riscontrare stitichezza. Per prevenirla si consiglia di bere abbondantemente, anche 2,5-3 litri di acqua al giorno. A parte questi possibili effetti secondari, la zeolite è un rimedio ritenuto sicuro, dato che non viene assorbito dall’organismo: transita e, durante il suo passaggio, pulisce.
Tra i vari prodotti disponibili in commercio, vi suggerisco “Zeolite Clinoptilolite Attivata” di Punto Salute e Benessere: è Clinoptilolite pura al 100% e certificata.
In conclusione, una piccola curiosità sull’etimologia: zeolite deriva dal greco ζέω, “bollire” e λίθος, “pietra”, la “pietra che bolle”: se la scaldiamo si gonfia ed esce vapore acqueo poiché, anche se appare asciutta, contiene all’interno acqua.

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